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La vite, l'uva ei vini Primitivo
Prima di tutto devi sapere che il Primitivo germina piuttosto tardi. Nella roccaforte di Manduria questa fase fenologica si svolge all'incirca nella prima decade di aprile, mentre la maturazione avviene tra la fine di agosto e la prima decade di settembre.
L'alberello
La forma tradizionale di coltivazione è l'alberello, eredità dei coloni greci tipica della cultura mediterranea. Un ampliamento che ha superato la prova del tempo e, negli esemplari più antichi, assume la forma di una scultura lignea vivente attorcigliata. Le uve che maturano su questi vitigni generalmente vecchi e poco produttivi sono di altissima qualità, ricche di estratto, sono l'eccellenza della produzione che abbiamo cercato di tutelare negli ultimi decenni.
Infatti i costi di gestione delle vigne sono molto alti, le rese molto basse, il lavoro in vigna non può essere svolto meccanicamente, non c'è alternativa al puro e semplice lavoro. Per questo, purtroppo, negli anni sono stati soppiantati da metodi di coltivazione del tipo a spalliera verticale che, pur riducendo l'impatto economico sulla produzione, non garantiscono lo stesso frutto in quanto annacquano la vigoria e la struttura del tradizionale vitigno ad alberello Primitivo.
Da Uva felice il prodotto che meglio esprime la tipica opulenza dei vini da viti ad alberello (alberello) è il Primitivo di Manduria DOP Joel "L'inizio"
Il vitigno Primitivo
Gli acini di Primitivo sono di grandezza media e poco compatti. La conchiglia è blu scuro, blu-verde, particolarmente sottile e delicata. Questa è una caratteristica a cui prestiamo particolare attenzione perché sebbene il Primitivo sia naturalmente una pianta abbastanza resistente alle muffe e ad altri deterioramenti comuni, la buccia sottile può rappresentare un rischio se piove prima della piena maturità. Tuttavia, essendo una varietà precoce, può essere raccolta prima delle piogge autunnali, che solitamente tardano ad arrivare sulla costa jonico-salentina.
La buccia sottile ha invece il vantaggio di avere una naturale tendenza all'appassimento, il che, grazie al clima secco e soleggiato, fa sì che anche all'inizio dell'autunno gli acini possano rimanere sulla vite a crogiolarsi al sole, consentendo una leggera surmaturazione o, in casi particolari, una vendemmia tardiva.